February 22, 2015
Light cube è un lampadario da cucina creato con materiali di ritrovo, utilizzando il metodo del riciclo creativo in perfetto Greenstyle, con il fine di riproporre una nuova funzione, convertendo il risparmio in funzionalità ed efficienza.
Il lampadario, ha seguito diversi fasi di sviluppo: dal concept – quindi l’ideazione – alla compatibilità dei materiali a disposizione, passando attraverso lo studio della funzione e fattibilità per poi arrivare alla creazione della morfologia e dell’estetica.
L’involucro è costituito da pennelli di compensato di 3mm rivestito da una lamina in faggio, il quale rappresenta un materiale leggerissimo ma al tempo stesso di elevate caratteristiche prestazionali. La base della lampada è una Quad Glass. È dotata di un vetro di diffusione luminosa e di un profilo di alluminio di 2cm, sostenuto da appositi incastri interni sulle pareti laterali di compensato creati appositamente. Il Light Cube è sorretto da un sottilissimo filo di acciaio con supporti speciali. Una delle quattro facciate laterali è composta da fori differenti di diametro, creando un piacevole tocco estetico personalizzato.
Light Cube non smette di autodefinirsi, plasmando la sua forma e funzionalità in base all’esigenza dell’utilizzo.
Una ipotesi proposta e analizzata è finalizzata ad ottenere un lampadario privo di fili elettrici a vista, seguendo un design fedele al minimalismo, dove i cavi d’acciaio che sostengono la struttura si trasformano in conduttori stessi. Attraverso un apposito trasformatore, componente elettrico, si abbasserà il valore della tensione da 220V a 12V, secondo i principi della sicurezza CEI del Testo Unico. Si otterrebbe cosi una fonte luminosa sospesa nell’aria, sorretta da sottilissimi e trasparenti fili d’acciaio.
Una seconda ipotesi è studiata per ottenere un lampadario con forme distinte: un prisma, una piramide, una semisfera, fino ad arrivare alle forme più complesse decostruttiviste, dando il libero arbitrio al proprio spirito creativo, seguendo i semplici concetti geometrici basilari.
Questo lavoro è una valida dimostrazione di come il riciclo creativo di materiali inutilizzati possono ritornare ad essere adoperati nell’uso quotidiano, rispettando l’ambiente, risparmiando risorse e perseguendo una etica Green, pienamente orientata alla salvaguarda dell’ecosistema. La giusta dose di creatività può apportare aiuti concreti all’ambiente, ad uno stile di vita più consono alle esigenze ecosostenibili. Qualsiasi materiale può essere manipolato, trasformato e riutilizzato, perpetuando le sue potenzialità e ripristinando nuove funzioni. Dallo scarto al riutilizzo, un primo passo verso il Greenstyle.
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